Dopo avervi presentato un approfondimento su come tracciare una raccomandata, eccoci oggi con un nuovo tema che speriamo susciterà il vostro interesse.

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In Italia, per alcune tipologie di richieste da presentare alla Pubblica Amministrazione o ai privati è possibile la compilazione dell'autocertificazione. Il modello di autocertificazione viene infatti riconosciuto per legge in sostituzione di determinate certificazione e consiste in moduli che devono essere sottoscritti e firmati dal richiedente.

Modulo 445, il fac simile per la dichiarazione

Grazie al modulo per l'autocertificazione è possibile effettuare determinate operazioni senza che successivamente si presenti in certificato reale; tali sottoscrizioni devono infatti essere accettate obbligatoriamente dagli uffici della Pubblica Amministrazione. Il decreto legge numero 445 del 28 dicembre 2000 regola diverse disposizioni legislative in materia di documentazione amministrativa tra cui, quindi, la procedure per i documenti sostitutivi.

Il sistema dell’“autocertificazione” in quanto tale serve in realtà più che altro a snellire diversi apparati burocratici che, altrimenti, si “intaserebbero” con un’infinità di documenti che sono stati in questo modo rimpiazzati.

Tipologie di autocertificazione

Esistono tantissimi casi in cui la burocrazia ci permette di effettuare le autocertificazioni 445.
In questo modo è possibile dichiarare, ad esempio alle pubbliche amministrazioni, il possesso di determinati titoli e requisiti necessari per ottenere determinati documenti.

Un altro caso in cui è possibile utilizzare un modello di autocertificazione è al momento della richiesta di documenti relativi alla formazione scolastica. Ad esempio al momento della richiesta di Laurea o simili, è possibile presentare l'autocertificazione degli esami effettuati e quella relativa ai titoli di studio fino a quel momento acquisiti.

Si può usufruire di questo diritto nei seguenti casi: certificati per iscriversi a scuole e università; attestati da presentare presso gli uffici della motorizzazione civile; gli estratti ricavabili dai registri dello stato civile e dai registri demografici richiesti dai comuni per i procedimenti a loro competenti (art. 1, comma 2, DPR 403/98). Può insomma sostituire gli atti notori e le normali autocertificazioni. Non si può invece utilizzare l'autocertificazione per: pratiche di matrimonio, rapporti con l'autorità giudiziaria; atti da trasmettere all'estero.

Cosa specifica la legge sull'autocertificazione

La legge sull'autocertificazione stabilisce l'obbligo per tutte le amministrazioni e i servizi pubblici di accettare la certificazione autoprodotta, mentre privati e uffici giudiziari possono scegliere di rifiutarla. Tale legge consente al cittadino di sostituire in determinati casi i certificati richiesti da alcuni enti, con una dichiarazione redatta in carta semplice cui basta una semplice firma, senza dover ricorrere a bolli o ulteriori documentazioni.

Hanno questo diritto tutti i cittadini (italiani e dell'Unione Europea) e quanti provengano da paesi extracomunitari nei limiti dei dati in possesso alle autorità italiane.

Come redigere un'autocertificazione

L'autocertificazione è una dichiarazione firmata in carta semplice; per renderla più semplice (e più veloce!) da produrre gli enti pubblici devono disporre in loco e online la modulistica appropriata: è quindi sufficiente compilare il documento prestampato esibendo un documento di identità.

E' importante tenere presente che essa non deve essere prodotta per forza negli uffici designati ma può essere anche presentata da terzi o inviata per posta.

Cosa autocertificare e cosa no

Possono essere autoprodotti, secondo la legge:

  • i dati anagrafici e sullo stato civile;
  • lo stato fiscale e la situazione patrimoniale;
  • i titoli di studio e professionali;
  • la posizione giuridica;
  • altri dati come l'appartenenza ad associazioni o lo stato di disoccupazione.

Non possono invece essere autoprodotti:

  • certificati medici;
  • dichiarazioni di conformità CE;
  • attestati di marchi o brevetti.

La responsabilità nell'autocertificazione

E'sempre la legge a contemplare una serie di doveri e responsabilità sia per chi ha la deve ricevere che per chi la scrive:

  • il funzionario che la deve accogliere ha il solo onere di accettarla e di denunciare eventuali reati commessi in caso di falsità del documento poiché l'ammonizione delle conseguenze in caso di dichiarazione mendace è già contenuta nei moduli;
  • il redigente che abbia dichiarato il falso incorre invece nelle sanzioni previste dal codice penale e perde automaticamente tutti i benefici ottenuti con la presentazione del documento.

Vediamo ora tutti i casi e le possibilità in cui è prevista l'autocertificazione.

Come scrivere l'autocertificazione titoli

Tramite lo strumento dell’autocertificazione possiamo dichiarare, con una facilità non disdegnabile, tutta una serie di dati personali, tra cui i nostri personalissimi titoli. Ma cosa si intende con il termine “titoli”? Innanzitutto facciamo riferimento ai titoli professionali e, quindi, molto banalmente si allude alle esperienze lavorative.

Vi sono poi, chiaramente, i titoli culturali, che rappresentano semplicemente i cosiddetti titoli di studio. Insomma, nell’autocertificazione sul possesso di titoli si scrive, né più né meno, tutto ciò che dovremmo scrivere di norma su un curriculum vitae da noi redatto.

Autocertificazione Stato di Famiglia

Oltre al modulo e alla procedura canonica della consegna dello Stato di Famiglia presso gli uffici dell'anagrafe preposti a tale scopo, è possibile anche l'autocertificazione dello Stato di Famiglia prevista ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. 445 del 28/12/2000. Tale documento non prevede la firma autenticata e la presenza dell'impiegato dell'Ente che ha richiesto il certificato; ha una validità di sei mesi; (art. 41 D.P.R. 445/2000); se i documenti che sostituisce hanno validità maggiore, ha la stessa validità di essi.

Autocertificare il reddito familiare

Indicato alla voce “stato di famiglia”, il reddito familiare è sicuramente tra i casi di autocertificazione più gettonati dai cittadini che fanno utilizzo di questa particolare dichiarazione. Bisogna tuttavia fare attenzione perché, al fine di non sfociare nell’errore giuridico, è bene che un atto come questo sia stilato in piena regola, rispettando ciò che c’è da rispettare.

La procedura necessaria per il Certificato di morte

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In caso di decesso di una persona cara è necessario avviare le pratiche medico-legali che attestino le dinamiche e le cause della morte. È infatti fondamentale occuparsi dell'accertamento di morte che raccoglie diverse procedure da effettuare quali la diagnosi di morte, la compilazione degli attestati relativi alle cause del decesso, l'autopsia e la successiva sepoltura, nonché l'eventuale, se autorizzato, prelievo di organi.

La morte può inoltre verificarsi in tre modi diversi: clinica, di natura cardiocircolatoria; reale, se respiratoria; legale, se nervosa. Se la morte avviene all'interno di una struttura ospedaliera sarà il Collegio medico dell'ospedale stesso ad accertare la morte. Se invece essa si verifica al di fuori dell'Ospedale, sarà necessario l'accertamento, trascorse almeno quindici ore dal decesso, del medico necroscopo.

Tra i documenti personali che definiscono le dinamiche di vita di un cittadino ci sono anche i relativi certificati di morte. I certificati di morte possono essere di vario tipo. C'è infatti il certificato di contestazione del decesso, il referto, che si fa in caso di morte violenta, la denuncia delle cause di morte, da effettuare entro 24 ore, il certificato necroscopico, nulla osta per la sepoltura ecc.

Procedura per la certificazione autonoma della cittadinanza

Per richiedere la cittadinanza italiana e il godimento dei diritti politici in Italia è necessaria una certificazione apposita, che però può essere sostituita da un documento di autocertificazione. Ai sensi dell'art. 41 D.P.R. 445/2000 l'autocertificazione di cittadinanza ha validità per 6 mesi; se i documenti che sostituisce hanno validità maggiore, allora farà fede tale data e può essere inviata anche via fax oppure mediante strumenti telematici (art. 38 D.P.R. 445/2000).

Non è indispensabile la firma autenticata e non è necessaria la presenza dell'impiegato dell'Ente che ha richiesto il certificato. Al fine di autenticazione, al posto della firma si allega una copia fotostatica del documento di identità. Questo documento sostituisce a tutti gli effetti le normali certificazioni richieste ed eventualmente destinate a una pubblica amministrazione o ad altri gestori di pubblici servizi o a privati che vi consentono.

Autocertificazione Inps per alcune richieste

L'autocertificazione Inps è possibile per gli invalidi cilivi che hanno diritto all'assegno mensile utile all'assistenza e all'indennità di accompagnamento. In questo caso infatti l'invalido civile deve firmare una dichiarazione di responsabilità sotto questa forma, per ottenere i benefici che gli spettano.

Questo documento può inoltre essere utilizzata per molto altri motivi; è comunque necessario munirsi sempre di un documento di riconoscimento valido (carta d'identità, passaporto ecc.) da esibire quando si consegna la stessa. Tale pratica è prevista per legge ai sensi del D.P.R. Numero 445 del 28 dicembre 200; è dunque possibile utilizzarla per diverse richieste.

Autocertificazione per richiesta piccoli prestiti Inpdap

Per la richiesta di piccoli prestiti da parte dell’Inpdap, ora viene richiesta a tutti i pensionati o gli iscritti alla cassa un’autocertificazione. Si tratta di un documento che si può richiedere in comune o da preparare da soli con modulo pre-compilato come quelli già mostrati per richiedere l’ottenimento del finanziamento.

Questa formula ormai viene richiesta per i piccoli prestiti da parte di dipendenti e pensionati che percepiscono una retribuzione mensile fissa o un trattamento personale. Il documento è disponibile attraverso il sito dell’ente previdenziale, troverete tutti i moduli da scaricare utili per richiedere la prestazione fornita. Consiste nella facoltà riconosciuta dai cittadini di presentare, in sostituzione alle classiche richieste, stati o requisiti personali attraverso delle dichiarazioni sottoscritte dall’interessato.

La legge è cambiata e la firma non deve più essere autenticata, questo cambia anche il mondo delle richieste di finanziamento, infatti l’autocertificazione va a sostituire tutti i certificati senza che ci sia necessità di presentare il vero documento. La pubblica amministrazione ha l'obbligo di accettarle, riservandosi la possibilità di controllo e verifica in caso di sussistenza di ragionevoli dubbi sulla veridicità del loro contenuto.

Come effettuare la domanda

Questo documento può essere utilizzato anche per la richiesta di piccoli prestiti Inpdap, senza alcun problema. Ricordiamo alle persone interessate che per avvalersi dell’autocertificazione, basta andare agli sportelli pubblici o scaricare l’apposito modulo online.

In questo modo potrete accedere ad un piccolo investimento che non deluderà le aspettative e che vi permetterà di accedere alle scelte di mini finanziamento dedicate alle vostre esigenze. Insieme all’autocertificazione dovrà essere allegata anche una copia del preventivo del concessionario per far intendere qual è l’oggetto del prestito.

Desideriamo ricordarvi che nella maggior parte dei casi il prestito non deve superare i 10 mila euro lordi, in alcuni casi molto rari può arrivare a 20 mila. Il periodo di erogazione dipende in base al tempo impiegato a fornire la documentazione richiesta alla sede territoriale, il prestito richiesto verrà rilasciato tramite bonifico sul conto bancario o postale del richiedente.

Il rimborso dovrà avvenire entro un massimo di 60 rate a partire dal secondo mese successivo all’erogazione del prestito. La possibilità di allegare la certificazione "faidate" è un vantaggio da non escludere, ora che tutto questo è possibile perché negare una richiesta a una persona che si merita di ottenere il piccolo prestito per l’acquisto di auto o di altri beni o servizi. Un ulteriore vantagglio è il grande risparmio di tempo. Per ulteriori informazioni su autocertificazione Inpdap è possibile consultare il sito web dell’agenzia prestiti personali CB Finanziamenti .

Inps online, il sistema pensionistico a portata di click 

La pensione rappresenta il traguardo finale di tanti lavoratori dopo una vita fatta di sacrifici, un periodo di riposo dove potersi dedicare maggiormente alla propria famiglia, agli hobbies e magari anche a una vacanza meritata, in qualche bella località turistica.

In Italia il compito di assicurare le prestazioni pensionistiche, nonché tanti altri servizi ai dipendenti (sia pubblici o privati che siano), spetta all’INPS ovvero all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Presso l’IINPS devono essere obbligatoriamente iscritti tutti i lavoratori siano essi pubblici o privati e anche la maggior parte dei lavoratori autonomia che però non abbiamo una vera e propria cassa previdenziale di natura autonoma.  

Storicamente parlando l’INPS comincia a muovere i primi passi in Italia alla fine dell’ottocento con la fondazione della Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità è la vecchiaia degli operai. Illo tempore vi era la possibilità di scegliere se aderire o meno versando dei contributi ma nell’immediato primo dopoguerra, quindi nel 1919, il tutto divenne obbligatorio.   

Nel 1943 sotto il governo firmato Benito Mussolini l’ente assume la denominazione odierna ma negli ottanta anni seguenti ha subito numerosissime riforme fino alla struttura odierna che riesce a colmare e gestire gli interessi di potenziali pensionati ma non solo.  

In particolare, l'ente statale garantisce la gestione ed erogazione delle prestazioni sia di natura previdenziale (tra cui pensioni di invalidità, reversibilità o di anzianità) e sia connesse al sostegno al reddito, come possono essere le indennità di disoccupazione, quelle di malattia o di maternità. Tuttavia, questi sono soltanto alcuni dei compiti affidati a tale ente.

Ma la più grande innovazione degli ultimi anni è quella inerente all’accesso sul web: registrandosi sul sito internet dell’INPS infatti è possibile gestire le proprie pratiche in modo assolutamente autonomo riuscendo a bypassare spesso e volentieri l’operato dei CAF.  

Difatti, l'avvento della tecnologia dei computer e di internet ha rivoluzionato anche questo ambito. Se prima, per poter richiedere un documento o verificare alcuni dati, bisognava recarsi alla sede Inps più vicina e rivolgersi necessariamente ad uno sportello fisico, adesso tutto questo è possibile farlo comodamente da casa e dal proprio computer ed in qualsiasi momento. Il sito internet di questo ente statale mette a disposizione dei propri utenti svariati servizi, documenti ed informazioni, che, nel caso, è possibile anche far stampare.

Inps online, cosa si può fare?  

Immagine inserita nell'articolo Inps online, il sistema pensionistico a portata di click

Come detto L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha aperto le porte al mondo di internet e quindi è possibile gestire la propria situazione semplicemente con un click. Ma quali sono i principali servizi che vengono offerti online dal sito dell’Inps?  

  • Sostegno economico allo studio – consiste in un aiuto concreto a tutti coloro che vorrebbero accedere a percorsi di studio ma non ne hanno la possibilità economica. Nell’ultimo anno accademico le borse di studio sono state:  
    -Super Media: contributo massimo di 1300 euro per tutti gli studenti meritevoli;  
    - Programma Itaca: è una copertura o parziale o totale delle spese per affrontare corsi scolastici all’estero;  
    - Homo Sapiens: sono borse di studio per formazioni che seguono il livello secondario e riguardano Università e corsi professionali.   
  • Indennità mensile di disoccupazione – consiste in un rimborso mensile che viene erogato a favore di contribuenti che momentaneamente hanno perso il posto di lavoro e sono in cerca di occupazione. Mediante il portale web del sito è possibile inoltrare la domanda al fine di ricevere il 75% delle somme percepite mensilmente; 
  • Pensioni – sono il vero e proprio cavallo di battaglia dell’Inps. È probabilmente il servizio più cliccato che permette di verificare i cedolini pensionistici con annesse tempistiche di accredito. Anche in questo caso le domande possono essere inoltrate direttamente dal web; 
  • Disabilità e invalidità - compenso economico che viene rilasciato a tutti quei soggetti che per svariati motivi si ritrovano in condizioni psico-fisiche che impediscono loro di svolgere prestazioni lavorative. 

Questi sono soltanto alcuni dei tanti servizi a disposizione dei diversi utenti e che, come abbiamo visto, riguardano molte categorie di soggetti: dai pensionati ai lavoratori, dai disoccupati alle persone diversamente abili. Per quanto riguarda i singoli lavoratori, è possibile ad esempio verificare la propria posizione contributiva, elemento utililissimo per poter prevedere indicativamente il periodo o l'anno in cui poter andare in pensione. Un disoccupato, invece, può controllare la somma ottenuta magari attraverso l'indennità di disoccupazione.

Insomma, come abbiamo visto, una miriade di servizi utili per i cittadini a cui poter accedere in maniera facile e diretta, attraverso semplicemente un computer. Una volta effettuata l'iscrizione attraverso una serie di passaggi, si avrà anche a disposizione una propria area personale, in cui è possibile ottenere e verificare informazioni sulla propria posizione lavorativa o pensionistica o accedere a documenti utili, come ad esempio la Certificazione Unica (l'ex Cud). Adesso passiamo a spiegare come riuscire ad ottenere tutto ciò.

Come effettuare l’iscrizione online

Per potere usufruire di tutti i servizi firmati INPS, ovviamente, è necessario effettuare una registrazione al fine di poter accedere ai servizi personali Ma come si effettua la registrazione? 
Innanzitutto come qualsiasi portale web bisogna munirsi anticipatamente di un indirizzo email. Avendo questo possiamo aprire l’home page del sito e cliccare su ‘registrati’. 
A questo punto ci si aprirà una schermata dove ci verranno richiesti tutti i dati anagrafici (nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo, Codice Fiscale e via discorrendo).  
A questo punto manca l’ultimo step ovvero l’ottenimento del codice PIN che serve per attivare l’account. Il PIN è un codice di sedici cifre: otto cifre verranno ricevute tramite SMS o tramite mail mentre le altre otto cifre arriveranno direttamente a casa tramite raccomandata. 

Inseriti questi dati il codice di sedici cifre passa nel dimenticatoio e ci perviene un ulteriore codice di otto cifre che sarà, di fatto, la nostra nuova password per effettuare i sistematici login all’interno del portale.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.