Lo stato di famiglia è il documento che contiene il numero dei componenti appartenenti al nucleo familiare. Per ottenere lo stato di famiglia, è necessario recarsi all'Anagrafe presentando un documento valido d'identità (carta d'identità, passaporto, patente di giuda ecc.). Prima di effettuare la richiesta, bisogna sapere che saranno possibili alcune spese quali: 0.26 euro in carta libera; 0,52 euro da aggiungere alle 14,62 euro (imposta di bollo vigente) se in bollo.

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E' inoltre sempre possibile sostituire lo stato di famiglia con un'autocertificazione. La firma dell'autocertificazione non andrà autenticata e non necessita della presenza dell'impiegato dell'ente. L'autocertificazione sostitutiva va inviata, con in allegato la copia di un documento d'identità, via fax oppure on line e ha validità di sei mesi.

Stato di famiglia ai fini ISEE

L’ISEE, come sappiamo, è una certificazione assolutamente necessaria per il cittadino che intende richiedere una prestazione sociale agevolata in quanto queste ultime richiedono spesso un basso profilo economico e patrimoniale per essere accettate dall’ente al quale viene richiesta. Detto questo: cosa c’entra lo stato di famiglia con la dichiarazione ISEE? Semplicemente, l’ISEE (Indice della Situazione Economica Equivalente) ha bisogno di conoscere tutti i membri della famiglia, ma non si ferma a questo, la situazione è più complessa e intricata di quanto si pensi.

Chi fa parte del nucleo familiare?

  1. il dichiarante, ossia colui che intende fare l’ISEE;
  2. il coniuge 
  3. i figli minori che risiedono col proprio genitore, anche se sono a carico ai fini IRPEF di altre persone;
  4. i minori che sono in stato di affidamento preadottivo o comunque temporaneo;
  5. i figli maggiorenni che sono a carico ai fini IRPEF;
  6. tutte le persone che sono presenti in quello anagrafico;
  7. i figli minori del coniuge che non risiede con le persone presenti
  8. le persone che sono a carico ai fini IRPEF 
  9. figli minori che vivono con le persone a carico IRPEF

Il modulo per fare richiesta degli assegni familiari

Tra le varie prestazioni offerte dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) c'è anche quella degli assegni familiari. L'assegno familiare, o assegno per nucleo familiare, viene erogato dall'Inps per offrire sostegno economico alle famiglie dei lavoratori dipendenti o dei pensionati della stessa categoria, che hanno un reddito annuale che sia inferiore ad una certa soglia stabilita dalla legge.

Cosa sono gli assegni familiari?

Gli assegni familiari sono un aiuto economico da parte dello Stato per le famiglie che ne hanno bisogno.

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Chi può fare richiesta?

  • i coltivatori ;
  • i piccoli coltivatori diretti;

Quanti ne spettano? E a chi?

  • il coniuge
  • i figli o equiparati anche se non conviventi:
    • di età inferiore a 18 anni;
    • studenti di scuola media (fino a 21 anni);
    • universitari 
    • non abili a lavorare
  • i fratelli:
    • di età inferiore a 18 anni;
    • studenti di scuola media (fino a 21 anni);
    • universitari 
  • gli ascendenti (genitori, nonni, ecc..) ed equiparati

Come fare richiesta

Il modulo di domanda per fare richiesta dell'assegno familiare va inviata all'Inps o agli Enti di Patronato riconosciuti ufficialmente dalle leggi dello Stato italiano. L'assegno familiare viene erogato per un lasso di tempo che va dal primo luglio dell'anno di richiesta al 30 giugno dell'anno successivo.

Documenti necessari per richiedere l'assegno

Come per la maggior parte delle richieste, anche nel modulo per l'assegno del bonus alla famiglia è necessario riportare una serie di dati come quelli del documento di riconoscimento valido (carta d'identità, passaporto, patente ecc.) e del Codice Fiscale, riscontrabile sulla propria tessera sanitaria. Andranno inoltre allegati i moduli ANF42 e ANF43.

La somma spettante ai beneficiari dell’assegno famigliare

La somma spettante ai beneficiari dell’assegno famigliare viene pubblicata ogni anno dall’Inps in tabelle che sono valide dal 1° luglio fino al 30 giugno dell’anno successivo. Il calcolo per determinarla viene fatto i base alla tipologia e alla composizione del nucleo famigliare e del reddito complessivo. Per le famiglie con situazioni particolari come per chi ha nuclei monoparentali o con inabili in famiglia gli importi della somma spettante è più favorevole.

A chi si deve presentare la domanda?

Chi ne ha diritto, deve presentare ogni anno la domanda per avere riconosciuto l’assegno familiare. I lavoratori dipendenti devo presentarla al proprio datore di lavoro riempendo il modello ANF/DIP (SR 16). Sarà il datore di lavoro che corrisponderà l’assegno per gli assegni famigliari in busta paga del suo dipendente.

Lavoratori addetti ai servizi domestici, dipendenti a tempo determinato, operai agricoli, lavoratori iscritti alla gestione separata, lavoratore di ditte che hanno presentato domanda di cessata attività o fallite, devono invece presentare la domanda direttamente all’Inps tramite i servizi telematici presenti sul suo sito istituzionale. Bisogna fornirsi del PIN e tramite il servizio “Invio OnLine di Domande di prestazioni previdenziali a Sostegno del reddito”, inviare la domanda.

Chi non ha Internet può fornire i dati per la domanda ad un operatore chiamando il n° gratuito 803164 da rete fissa, o al n° 06164164 da rete mobile a pagamento seconda la tariffa del proprio gestore. Oppure può presentare la domanda per gli assegni familiari a un Patronato che li invierà all’Inps tramite servizi telematici. 

Avvertenze

Ogni variazione del reddito o della composizione del nucleo famigliare, gli spettanti dell’assegno lo devono comunicare entro 30 giorni all’Inps. L’Inps tramite bonifico accredita agli aventi diritto direttamente all’ufficio postale o sul conto corrente bancario o postale a chi ha indicato nella domanda per la concessione dell’assegno famigliare i propri dati e gli estremi bancari o postali comprensivi del codice Iban.

Altri soggetti che possono presentare la domanda

Il coniuge dell’avente diritto se lavora come dipendente, se non è titolare di un assegno famigliare può presentare la domanda.

Genitori separati, nel caso di affidamento condiviso, entrambi hanno diritto all’assegno famigliare, chi dei due si sceglie tramite accordo tra le parti. Senza accordo, sarà autorizzato il coniuge che convive con i figli.

Se c’è un minore nato fuori dal matrimonio, il genitore che ci convive, privo di autonomo diritto, può presentare domanda per la concessione degli assegni famigliari. L’assegno sarà concesso in base ai redditi dell’altro genitore dipendente convivente.

Validità e uffici che rilasciano l'atto di nascita

Dall’atto di nascita depositato nel registro di stato civile si ricavano sia il certificato che l’estratto di nascita. Tra questi ultimi due documenti l’estratto è senza dubbio quello più completo in quanto è comprensivo di ulteriori annotazioni marginali (tra cui il matrimonio e il decesso). Quando nasce un figlio è necessario compilare dei documenti appositi che attestino la nascita dello stesso e le sue generalità, in primis i dati anagrafici. L'estratto di nascita contiene infatti il nome, il cognome, la cittadinanza, luogo e data di nascita, la residenza ed altre annotazioni quali matrimonio, separazione, decesso dei genitori.

Dall’atto di nascita depositato nel registro di stato civile si ricavano sia il certificato che l’estratto di nascita. Tra questi ultimi due documenti il secondo è senza dubbio quello più completo in quanto è comprensivo di ulteriori annotazioni marginali (tra cui il matrimonio e il decesso).

Il certificato di nascita è invece quello più vicino all’atto di nascita propriamente detto: si tratta di un documento comprensivo unicamente di quanto risulta dall’anagrafe; ciò che riguarda lo stato civile ne è invece escluso. Questo certificato viene rilasciato solitamente dal proprio Comune ma può essere facilmente sostituito, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, da una semplice autocertificazione.

Il certificato ha una validità pari a sei mesi: in effetti, questo viene sostituito totalmente dal proprio documento di riconoscimento, all’interno del quale queste informazioni sono già contenute (solitamente la carta d’identità basta e avanza). Il rilascio di questo documento non ha, comunque sia, una tempistica sempre uguale a sé stessa: molto dipende dal nostro Comune di residenza, se siamo nati o meno nello stesso posto dove viviamo, ecc. Tanto per andare sul sicuro, comunque, basta prenotarsi presso gli uffici adibiti a tale compito del proprio comune: la consegna del certificato che ci interessa avviene, solitamente, una settimana circa dalla prenotazione.

Ma quali sono gli uffici autorizzati?

Sicuramente quelli dell’anagrafe: quelli dell’anagrafe centrale oppure quelli dei suoi uffici di circoscrizione. Gli orari che questi uffici osservano solitamente vanno dalle 8:30 alle 15:00 circa, dal lunedì al giovedì, mentre per l’ultimo giorno lavorativo della settimana (per questo tipo di uffici è spesso il venerdì) vige un orario ridotto.

Tempi, costi e modalità di richiesta dell’atto

Come si è già detto, il rilascio dell'atto di nascita può essere richiesto da chiunque ne abbia necessità e non serve alcun tipo di documentazione specifica: al massimo, potrebbe essere richiesta la carta d’identità. Il certificato viene rilasciato dai P.A.D. (punti anagrafici decentrati) immediatamente e non comporta nessun costo procedurale. Nel caso, però, in cui non si avesse modo di recarsi personalmente presso tali punti, la richiesta può essere inoltrata per via postale, per telefono e, ancora, sicuramente per via postale se ci si trova all’estero.

Scegliendo l’opzione postale semplice, bisogna allegare alla richiesta una fotocopia del proprio documento di riconoscimento, nonché una busta già debitamente affrancata con l’indirizzo dell’utente: in questo modo, le autorità ci rilasceranno l’atto di nascita senza sborsare un centesimo. Stessa cosa avverrà se si vive all’estero anche se, naturalmente, qui la cura dei dettagli assumerà un valore ancora maggiore. Telefonicamente, invece, si concorderanno assieme all’operatore che ci risponderà i tempi e le modalità di consegna a noi più congeniali.

Come richiedere l'estratto di nascita

L’estratto di nascita può essere richiesto direttamente all’apposito ufficio del Comune dove il richiedente è nato e quindi dove l’atto è stato registrato, oppure presso il preposto ufficio del Municipio di appartenenza. Per richiederlo è necessario compilare un’apposita richiesta, che generalmente è possibile reperire presso gli uffici dove si presenta la domanda. La domanda per ottenere l’estratto di nascita può essere presentata dal diretto interessato, quindi l’intestatario del documento o da una terza persona, munita però di apposita delega e la fotocopia del documento di riconoscimento in corso di validità dell’interessato. Nel caso in cui il diretto interessato sia un minore, la richiesta è presentata da uno o entrambi i genitori.

Si tratta di un documento che ha la validità di sei mesi, trascorsi i quali è necessario che l’intestatario ne assicuri la validità, dichiarando per iscritto che i dati in esso contenuti, non hanno subito variazioni. Per richiedere l’estratto di nascita è necessario che il diretto interessato si rechi all’ufficio dell’Anagrafe, munito di carta d'identità in corso di validità, il documento viene rilasciato dall’ufficio a titolo gratuito. Se si desidera avere la copia integrale del documento, generalmente si deve sostenere il costo di un euro. E’ importante sapere che se viene richiesto in un paese straniero che non ha particolari leggi a riguardo, è opportuno che la firma dell’Ufficiale dello Stato Civile, sia legalizzata in Prefettura.

Informazioni contenute nella richiesta

Per richiedere l’estratto di nascita è necessario fornire alcune informazioni utili sull’intestatario del documento, che sono riportate di seguito.

  • Generalità del diretto interessato.
  • La data di nascita.

E’ utile sapere che possono richiedere il documento che contiene anche le informazioni sulle generalità dei genitori dell’intestatario, solo il diretto interessato e i suoi genitori.

Di seguito sono riportate le norme vigenti che regolano questo certificato

  • Legge n.1228/54;
  • D.P.R. n.223/89;
  • Legge n.405/90;
  • D.P.R. n.396/00;
  • D.P.R. n.445/00;
  • Circolare 36326/83 Rip.ne IV ;
  • L. 183/2011 art. 15 e 36 (Legge di stabilità).

La dichiarazione sostitutiva dell'estratto di nascita

E' possibile effettuare una dichiarazione sostitutiva che sostituisce a tutti gli effetti la normale procedure e le consuete certificazioni da fornire alla pubblica amministrazione.

La firma della dichiarazione sostitutiva dell'estratto di nascita non prevede autenticazione e può essere ascritta anche senza la presenza di un impiegato dell'Ente preposto. Tale dichiarazione ha validità di sei mesi e può essere inviata via fax oppure online o tramite raccomandata a.r. È necessario inoltre allegare un documento di riconoscimento in corso di validità come la carta d'identità o il passaporto.

Ecco un esempio di dichiarazione sostitutiva da parte di entrambi i genitori ai sensi degli articoli 45 e 46 del D.P.R. del 28 dicembre 2000 n. 445.

Quanto costa richiedere il certificato di stato civile

I certificati di stato civile sono rilasciati dal Comune di residenza della persona intestataria. Ne esistono varie tipologie e possono essere richiesti per diversi motivi. Per alcuni, è possibile sottoscrivere un’autocertificazione, che va firmata dal sottoscrivente, il quale si prende la responsabilità dei dati in essa contenuti. Quando si richiede un certificato di stato civile è necessario pagare una piccola imposta di bollo, mentre nel caso dell’autocertificazione è possibile utilizzare un foglio di carta semplice. Nel primo caso è necessario, inoltre, avere con sé un valido documento di riconoscimento, ad esempio la carta d'identità.

Quali sono le tipologie di certificato

Come è stato già precedentemente detto esistono diverse tipologie di documenti che certificano lo stato civile, e che possono essere utilizzati per diversi scopi. .

  • Certificato di stato di famiglia;
  • certificato di residenza
  • certificato di cittadinanza;
  • certificato di vedovile;
  • certificato di godimento dei diritti politici;
  • certificato di stato libero;

E’ importante sapere che i certificati anagrafici scadono dopo sei mesi, trascorso questo periodo quindi non ha più nessun valore e deve essere chiesto nuovamente presso gli uffici del Comune di residenza preposti. Se l’intestatario del documento però dichiara in calce che le informazioni in esso contenute, non sono cambiate, il certificato riacquista la sua valenza.

Per richiedere questo documento, è necessario pagare un imposta di bollo di 14,62 euro. Non sono soggetti al pagamento dell’imposta di bollo alcune speciali categorie di persone, che usufruiscono in questo caso di una esenzione. Inoltre devono anche essere pagati i diritti di segretaria, che corrispondono a 0,52 centesimi. E’ bene sapere che alcune categorie di persone sono esenti anche da questa piccola tassa. Le dichiarazioni sostitutive di atto notorio, che hanno bisogno dell’autentificazione della firma in calce, sono soggette al pagamento della tassa di bollo di 14,62 euro. I certificati anagrafici possono essere richiesti anche agli uffici dei servizi demografici del Comune di residenza, che generalmente rilasciano al momento la documentazione.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.