Dopo avervi svelato i segreti dell'Assegno unico Famigliare, oggi vi presentiamo un nuovo approfondimento.

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Lo Stato – tra i provvedimenti a sostegno delle famiglie – prevede la possibilità di detrazioni fiscali per i figli, coniugi e parenti a carico. Il beneficio viene erogato sulla busta paga che riporta un netto più elevato. Vi è, tuttavia, una soglia di reddito oltre la quale decade il diritto di dichiarare un familiare fiscalmente a carico. Il beneficio decade se il familiare a carico comincia a percepire un reddito proprio pari o superiore a 2.840, 51 € annui per il coniuge (4000 € per i figli fino al compimento del 24° anno di età). Ecco i dettagli e come fare per cancellare un familiare fiscalmente a carico.

Come fare revoca delle detrazioni

Se mancano le condizioni per poter usufruire delle detrazioni per il coniuge a carico è necessario richiedere la revoca delle detrazioni, pena severe sanzioni. Per poter effettuare la revoca occorre compilare il modello “Dichiarazione detrazioni imposta” e consegnarlo al proprio datore di lavoro. Nel caso di pensionati, occorre inviare comunicazione all’INPS, compilando e consegnando lo stesso modulo. Si può anche effettuare la revoca contattando telefonicamente il call center INPS.

Quando si compila il modulo è necessario indicare l’elenco dei familiari a carico (coniuge o figli) per cui si richiede la revoca delle agevolazioni. In caso di congiunto disabile occorre spuntare il rigo “D”. E’ necessario indicare anche i mesi in cui il congiunto è rimasto a carico.

Il limite di reddito di 2.840, 51 € si valuta rispettivamente all’intero periodo di imposta. Quindi, non importa in quale periodo dell’anno è stato superato il reddito, il familiare decade dal contributo e non può essere più considerato “a carico” del contribuente per l’intero anno fiscale. Le detrazioni previste, quindi, non potranno essere beneficiate e nel caso in cui fossero già state erogate o usufruite, le somme percepite per quell’anno dovranno essere restituite a mezzo conguaglio o attraverso la dichiarazione dei redditi.

Il contribuente il cui coniuge – nello specifico – non risulta più fiscalmente a carico perché percepisce un reddito superiore alla soglia di 2.840,51 € a partire proprio dal termine del conguaglio (solitamente indicato al 31 dicembre di ogni anno nei casi ordinari), occorrerà presentare il modulo di dichiarazione per revoca del contributo che attesti la perdita del beneficio, ma la decorrenza della revoca partirà dal primo gennaio dell’anno in corso.

Come si calcolano le detrazioni per il coniuge a carico e come si ottiene il beneficio?

Vediamo, invece, come si calcolano le detrazioni per coniuge a carico nel caso in cui ricorrano le condizioni e i requisiti per poterne usufruire.

Qualora il coniuge non percepisca reddito o un reddito inferiore alla soglia di 2.840,51 €, si ha diritto alla detrazione delle imposte il cui calcolo viene effettuato direttamente sulla busta paga e trattenuta alla fonte (dal datore di lavoro o altro sostituto di imposta). La trattenuta si effettua sull’IRPEF, ovvero l’importo IRPEF viene diminuito, e il netto in busta paga risulta più alto. 

Con l’introduzione dell’assegno universale, le detrazioni per i figli a carico non sono agevolabili (fatto salvo alcune eccezioni specifiche), mentre restano fruibili le detrazioni per il coniuge a carico. La detrazione spettante è commisurata al reddito, secondo lo schema previsto per il 2022:

  • 800 € (reddito complessivo annuo pari o inferiore a 15.000 €);
  • 690 € (per redditi complessivi annui compresi tra 15.000 € e fino a 40.000 €);
  • 690 € (se il reddito complessivo annuo è superiore a 40.000 euro ma pari o inferiore a 80.000 €).

Per la fascia di reddito compresa tra 15.000 € e fino a 40.000 €, la detrazione da 690 € viene progressivamente incrementata di una ulteriore detrazione in misura pari a:

  • 10 €, se il reddito complessivo è superiore a 29.000 € e fino a 29.200 €;
  • 20 €, se il reddito complessivo è compreso tra 29.200 € e 34.700 €;
  • 30 €, se il reddito complessivo è superiore a 34.700 euro e fino a 35.000 euro.

Dal 1° marzo 2022, le detrazioni per i figli a carico decadono per i figli fino al 21° anno di età. Restano fruibili le detrazioni per i figli a carico di età superiore a 21 anni e fino a 24 anni.

La detrazione marito /moglie a carico: all’interno della busta paga o all’interno della dichiarazione dei redditi

Come si fa ad ottenere le detrazioni per coniuge a carico all’interno della propria busta paga o, in alternativa, nella propria dichiarazione dei redditi? Per ottenere la propria detrazione all’interno della busta paga, allora Il contribuente ha l’opportunità di chiedere l’applicazione dell’intera detrazione per il coniuge a cari, direttamente al sostituto dell’imposta mediante la compilazione di un modello chiamata modello D23. Contemporaneamente il sostituto dell’imposta, nel valutare le trattenute fiscali nella fase di erogazione del compenso per le diverse prestazioni di lavoro dipendente o parasubordinato, avrà la facoltà di diminuire l’IRPEF lorde dell’importo della detrazione per il coniuge a carico. La differenza consentirà di ottenere l’IRPEF netta.  Questa differenza sarà conservata dai compensi lordi, i quali insieme ai contributi previdenziali, sarà riconosciuta al contribuente.

Parallelamente la detrazione potrebbe essere presente all’interno della dichiarazione dei redditi. Quando manca infatti un sostituto d’imposta, le detrazioni per coniuge a carico possono di fatto essere inserite all’interno della sede di liquidazione completa delle imposte con la dichiarazione dei redditi o, preferenzialmente, con il modello 730 o addirittura redditi persone fisiche. All’interno del modello 730 del 2022 per il periodo d’imposta che riguarda l’anno 2021, di norma scelto da lavoratori dipendenti o pensionati, il coniuge deve essere presente all’interno della primissima pagina, all’interno della casella indirizzata ai familiari a carico. Quello riservato al coniuge è il primo rigo, all’interno del quale:

  • Segnare la casella “C”;
  • Scrivere il proprio Codice Fiscale del coniuge direttamente nella colonna 4;
  • Segnalare il numero di mesi a carico direttamente nella colonna 5, anche nel caso di un intero anno.

In a seguito, nel prospetto di liquidazione definitiva delle imposte generali legate all’anno 2022, il costo della detrazione per il coniuge sarà rintracciabile nel rigo 21, all’altezza della sezione “crediti d’imposta e calcolo detrazioni”.  

Quando spetta l'assegno familiare per il coniuge a carico?

L'assegno per il coniuge a carico è una delle forme di assegni familiari previste in molti sistemi di welfare statale. In Italia, ad esempio, l'assegno per il coniuge a carico è legato a determinati criteri. Tuttavia, tali criteri possono variare nel tempo e in base alla normativa vigente, pertanto è sempre buona norma consultare le fonti ufficiali per informazioni aggiornate.

L'assegno per il coniuge a carico spetta se:

  1. Reddito del nucleo familiare: La somma dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare dell'anno precedente non deve superare un determinato importo, variabile annualmente.
  2. Residenza: Il coniuge a carico deve risiedere in Italia.
  3. Non separazione: Non deve sussistere separazione legale o di fatto tra i coniugi.
  4. Reddito del coniuge: Il coniuge per il quale si chiede l'assegno non deve avere un reddito personale annuo superiore a un determinato importo, anch'esso variabile annualmente.
  5. Altri redditi: Non devono essere presenti altri redditi, come quelli derivanti da pensioni o altre forme di sostegno, che possano precludere il diritto all'assegno.

La domanda per l'assegno per il coniuge a carico può essere presentata dall'uno o dall'altro coniuge, a seconda di chi ha diritto a percepire gli assegni familiari.

Va sottolineato che l'assegno per il coniuge a carico può variare in base a numerosi fattori, come la regione di residenza, la composizione del nucleo familiare, la presenza di figli o altre persone a carico, ecc.

È sempre consigliabile consultare il sito dell'INPS o altri organi competenti per informazioni aggiornate e dettagliate sulle condizioni, gli importi e le procedure di richiesta.

Quanto spetta di assegno familiare per coniuge a carico?

L'assegno familiare per coniuge a carico è stato abolito con l'introduzione dell'assegno unico e universale per i figli a carico, a partire dal 1° gennaio 2022.

In precedenza, l'assegno familiare per coniuge a carico spettava a tutti i lavoratori dipendenti e autonomi, con un reddito familiare annuo inferiore a 24.432,76 euro. L'importo dell'assegno era di 25,82 euro mensili.

L'assegno unico e universale, invece, spetta a tutti i nuclei familiari con figli a carico, senza limiti di reddito. L'importo dell'assegno varia in base all'età dei figli e al numero dei figli a carico.

Pertanto, non è più possibile richiedere l'assegno familiare per coniuge a carico.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.