La gestione di tutti i documenti di una casa è un impegno di non poco conto: solo chi ha quest’incombenza conosce le difficoltà di tenere in ordine tutto il materiale documentale che passa nelle nostre mani e nel nostro quotidiano per una vita intera. 

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È molto difficile, se non impossibile, fare un elenco completo di tutte le “carte”, fisiche o virtuali, che passano nelle nostre case. I primi che vengono in mente sono sicuramente le bollette, e già qua ci troviamo spesso di fronte ad una molteplicità di fatture: quelle riguardanti il servizio elettrico, quelle per il telefono fisso e, da qualche decennio, anche quelle per il contratto riguardante la nostra sim per il telefono mobile, le bollette per la fornitura di gas e quelle per la spazzatura. In molte abitazioni sono presenti poi contratti riguardanti i servizi di tv a pagamento, la più famosa in Italia è la piattaforma Sky del magnate australiano Murdoch, poi quelle digitali come ad esempio Netflix. Ma non finisce qui: in un mondo in cui l’economia ci porta sempre più verso gli acquisti finanziati o a rate, sono pane quotidiano per le famiglie anche le rate riguardanti le scadenze dell’acquisto di un televisore, di un telefonino e di molti oggetti di uso comune. Per non parlare dell’acquisto di un’auto o di una casa, nel qual caso i documenti aumentano in modo esponenziale: il notaio, il mutuo ecc. 

Poi ci sono le dichiarazioni dei redditi, tutte le imposte e le tasse in genere, l’assicurazione dell’auto, il bollo, dalla carta d’identità alla tessera sanitaria, dalla patente al passaporto. E chi di noi non ha mai ricevuto una multa? Una volta pagata è sempre meglio conservare gli estremi del pagamento in caso di contestazione.

L’avevamo detto, fare un elenco completo è praticamente impossibile, anche perché ogni archivio casalingo ha le proprie peculiarità.

I vantaggi di una gestione ordinata

Spesso, per superficialità o per mancanza di tempo, ci ritroviamo ad accumulare - in un cassetto, in una libreria o su una scrivania - tutto ciò di cui siamo in possesso, senza un ordine preciso, ripromettendoci magari di metterli in ordine, un giorno o l’altro. Sappiamo tutti benissimo che questo giorno non arriverà mai. O quasi. Perché poi c’è sempre il pericolo di trovarsi di fronte alla necessità di ritrovare, e anche velocemente, una di quelle carte. Purtroppo sarà seppellita in una montagna informe di carte. È quello il momento in cui ci ritroviamo a rimpiangere di non essere stati ordinati e metodici, e ad invidiare quel nostro amico o quella nostra parente che invece cataloga tutto ciò che entra in casa. Perché? Per una serie di motivi molto semplici: tenere tutto in ordine e ben catalogato ci fa risparmiare tantissimo tempo quando dobbiamo cercare qualcosa, riduce lo stress, azzera i rischi di trovarci a dover dimostrare un pagamento effettuato e non poterlo fare avendone persa l’attestazione documentale. I vantaggi sono tanti, basta solo organizzarsi.

Come archiviarli in casa

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Il mondo va sempre più verso la digitalizzazione e dematerializzazione e il momento in cui il cartaceo scomparirà del tutto non è poi così lontano. Fino ad allora, tuttavia, il digitale e le “scartoffie” sono ancora destinati a coesistere. Per l’archiviazione del materiale cartaceo, è sempre consigliabile ricorrere ad una organizzazione, fisica e mentale, che ci permetta di suddividere in cartelle, faldoni e cataloghi i singoli documenti, ordinandoli e utilizzando per la classificazione i parametri che poi ci potranno essere utili in fase di ricerca: suddivisione per materia (bollette della luce, del gas, della corrente, multe, materiale riguardante l’auto, dichiarazioni dei redditi ecc.), per anno, e anche l’ordine alfabetico non è un fattore da sottovalutare per un maggior livello di ordine e facilità di ricerca.

Spazio, materiale adatto e creatività

Lo spazio di archiviazione è importante: deve essere un luogo accessibile, ma non eccessivamente in vista, un armadio, una credenza, un mobile, una cassapanca purché sia un posto unico e capiente dove custodire i documenti. Alcuni di questi hanno una durata di conservazione di molti anni prima di poterli cestinare, per questo è importante che il luogo per l’archiviazione sia capiente e univoco. Dopo aver individuato il luogo giusto, è altrettanto importante munirsi del materiale idoneo per conservarli come i raccoglitori ad anelli, le cartelline trasparenti, penne e pennarelli colorati, spillatrice e quanto altro serve per raggruppare, organizzare, dividere, etichettare. La denominazione ed etichettatura dei faldoni è il punto principale della gestione documentale, perché è opportuno raccogliere i documenti per gruppi o voci: banca, bollette o utenze, carte per l’automobile, lavoro e dichiarazione dei redditi, referti medici personali e documenti relativi alla salute, acquisti (garanzie, manuali di elettrodomestici, libretti di istruzione), della casa (lavori, di compravendita o affitto, fatture di operai e interventi di riparazione). Dopo aver effettuato una macro-divisione occorre suddividere all’interno di ciascun argomento i documenti in base agli anni (per esempio per bancari o le dichiarazioni dei redditi), ai contenuti (contratti, certificati, imposte, assicurazione, bolli, sanzioni, cedolini, stipendi, INPS, spese condominiali …) e alle tipologie di utenza (luce, gas, acqua, telefono e rispettivi contratti di attivazione). Quando si ordinano per data, i documenti si ripongono dal basso – i più vecchi – verso l’alto, i più recenti, ciascuno nella propria cartellina che riporta il contenuto.

Per agevolare la ricerca e consultazione nel tempo, con un po’ di creatività, si possono utilizzare i colori usando copertine o cartelline colorate per ciascun argomento, stampare le etichette per rendere più leggibile e ordinato l’archivio.

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Strumenti digitali per la contabilità e l’archiviazione domestica

La dematerializzazione dei documenti e la digitalizzazione comportano la produzione dei digitali (file e scansioni), che possono essere gestiti tramite pc o smartphone utilizzando programmi idonei all’archiviazione come Excel o software idonei seppur più complessi.

L’uso dei fogli excel è il metodo più comune per la gestione documentale perché permette anche di impostare i calcoli e diverse funzioni e personalizzazioni. Chi non sa utilizzare il programma può scaricare gratuitamente dalla rete i modelli pre-impostati o il manuale di utilizzo per le personalizzazioni. Chi necessità di un vero e proprio programma per la contabilità, ve ne sono diversi tra cui “IPASE” compatibile per PC e smartphone: è un programma gratuito che richiede il codice di attivazione per l’utilizzo. Il programma è completo di molte funzioni come la possibilità di allegare i documenti digitali come le fatture (elettroniche o scannerizzate) gestire i metodi di pagamento (carte di credito, conti bancari …), impostare lo scadenzario e altre utilità.

Per maggior sicurezza, relativamente all'archiviazione digitale è sempre meglio rivolgersi a dei professionisti, a società specializzate nel settore, come CMT, in grado di fornire moduli di archiviazione, conservazione e gestione digitale.

Quali documenti servono per un Prestito bancario personale

I prestiti personali sono utilizzati per diversi scopi; si può ricorrere a un prestito personale per finanziare la propria istruzione, un progetto di miglioramento della casa o anche per consolidare il debito della carta di credito ad alto tasso di interesse. Il prestito bancario personale è un tipo di prestito concesso da banche e istituti di credito che richiede meno garanzie per poterne usufruire.

Questi prestiti sono solitamente di importo fisso e hanno una durata di 2-5 anni. Il prestito personale può essere richiesto a banche, istituti finanziari, società non finanziarie o ad amici e familiari. Con così tanti tipi di prestiti tra cui scegliere, la scelta di quello giusto può sembrare impegnativa. Ecco un articolo che illustra tutti i dettagli da conoscere sui prestiti personali prima di richiederne uno, e soprattutto quali sono i documenti che occorrono.

Il prestito personale è un tipo di prestito offerto da banche e istituti di credito che richiede meno garanzie di un mutuo per essere concesso ma hanno un tetto più basso di liquidità concessa. Sono caratterizzati da tassi di interesse fissi e pagamenti mensili fissi.

I documenti necessari per riuscire a ottenere un prestito bancario vanno suddivisi in due categorie: la documentazione fiscale e la documentazione reddituale. Suddividiamo le due categorie per osservare tutti i documenti e le carte utili.

Aggiungiamo inoltre che, in base alla tipologia di prestito richiesta, si possono chiedere alcune copie delle ultime bollette, come luce, gas e acqua. 

Documentazione fiscale

Per i cittadini italiani, è fondamentale essere in possesso di un documento di identità valido, come la Carta d’Identità o la Patente di Guida, oltre che il Codice Fiscale. Per cittadini che fanno parte dell’Unione Europea, invece, è obbligatorio il certificato di residenza contestuale. Infine, per i cittadini extracomunitari è necessario il documento di soggiorno.

Documentazione reddituale 

Anche in questo caso dobbiamo operare una distinzione. Per esempio, per i lavoratori dipendenti è fondamentale avere con sé l’ultima - se non le ultime - busta paga, così come il CUD. 

Invece, per i pensionati, al momento del prestito è richiesto l’ultimo cedolino o il modello OBIS M, che viene rilasciato dall’ente previdenziale. Infine, per i lavoratori autonomi che vogliono chiedere un prestito, si deve prestare l’ultima dichiarazione dei redditi, e il modulo F4 che attesta gli avvenuti pagamenti.

Quanto si può chiedere in prestito bancario?

L'importo che un mutuatario può inizialmente prendere in prestito varia a seconda dell'istituto di credito. In generale, le banche offrono un importo minore ma calibrato sulle reali possibilità di chi fa una richiesta. L'importo massimo che si può prendere in prestito dipende dal reddito del mutuatario, dal rapporto debito/reddito e da altri fattori come l'occupazione, lo stato abitativo e gli obblighi di credito esistenti. L'importo minimo richiesto per il prestito è solitamente di circa 1000 euro.

Fattori chiave da considerare prima di richiedere un prestito personale

Prima di richiedere un prestito personale è necessario tenere conto della propria situazione finanziaria. Ecco alcuni fattori chiave da considerare.

  • Reputazione come debitori: Un buon punteggio può influenzare il tasso di interesse che vi verrà offerto ma anche la possibilità di accedere o meno al prestito bancario.
  • Pagamento mensile del prestito: La rata mensile del mutuo non deve superare un terzo del vostro reddito al netto delle imposte. Inoltre, tenete presente che dovrete effettuare pagamenti mensili fino alla fine della durata del prestito.
  • Altri debiti: È importante estinguere al più presto tutti i debiti; se avete già altri prestiti attivi e un reddito basso la banca potrebbe rifiutarsi di concederne uno nuovo oppure potrebbe proporvi una nuova riformulazione che comprenda un’unica rata per la gestione del nuovo prestito e dei precedenti.

Come richiedere un prestito personale?

Se siete interessati a richiedere un prestito personale, dovrete innanzitutto decidere quale tipo di prestito richiedere. Dopo aver individuato la tipologia di prestito e la quantità di denaro richiesta potete recarvi presso istituti di credito specializzati o la vostra banca di fiducia per chiedere un preventivo. Potete anche utilizzare siti web affidabili che fanno comparazione per individuare le soluzioni più vantaggiose per voi.

Qual è la differenza tra un mutuo e un prestito personale?

Il prestito bancario personale ha come caratteristica quella di limitare il budget ma allo stesso tempo essere più semplice da ottenere; cifre più piccole danno modo alla banca di avere più certezza di rientrare del capitale e soprattutto si tratta di soluzioni che aiutano a mantenere il cliente fidelizzato all’istituto bancario. Il mutuo invece è solitamente legato a periodi molto più lunghi, sono spesso legati all’acquisto di un immobile e le cifre sono molto più alte. Nonostante nel mutuo il tasso di interesse sia più favorevole, la banca alza i paletti per concederlo poiché deve essere certa di poter rientrare dell’investimento.

Ricapitolando: un prestito personale bancario è dedicato a chi ha piccole spese personali (possono essere l’acquisto di un’auto, vacanze, spese mediche, un corso di studi ecc), un mutuo è invece destinato all’acquisto di immobili o spese molto più importanti e gravose.

Lista di software di archiviazione per file divisi per Windows, Mac e Linux

Windows

  1. 7-Zip: Un software open-source per la compressione e l'archiviazione di file, noto per il formato 7z oltre che per la sua capacità di lavorare con molti altri formati.
  2. WinRAR: Molto popolare, offre funzioni avanzate di compressione e supporta numerosi formati, tra cui RAR, ZIP, e 7-Zip.
  3. WinZip: Uno dei primi software di archiviazione per Windows, supporta vari formati di compressione e offre funzioni di condivisione.
  4. PeaZip: Open-source, supporta molti formati di file compressi e offre funzionalità di crittografia.
  5. Bandizip: Conosciuto per la sua velocità di compressione e estrazione, supporta molti formati e offre una versione gratuita.

Mac

  1. The Unarchiver: Molto popolare tra gli utenti Mac, supporta numerosi formati di file compressi e si integra facilmente con macOS.
  2. Keka: Un archiviatore file open-source che supporta molti formati e offre la possibilità di dividere i file in più parti.
  3. StuffIt Expander: Storico software di decompressione per Mac, può aprire una vasta gamma di formati di file compressi.
  4. iZip: Un archiviatore che combina funzionalità di compressione e di gestione dei file, con la possibilità di condividere file tramite servizi cloud.
  5. BetterZip: Un'opzione avanzata per gli utenti Mac, con funzioni di anteprima e la capacità di modificare il contenuto degli archivi senza estrazione.

Linux

  1. Tar: Uno strumento da riga di comando tradizionale in Linux per creare e gestire archivi tar, spesso utilizzato in combinazione con altre utility di compressione come gzip.
  2. Gzip/Bzip2: Strumenti di compressione da riga di comando che sono standard su molte distribuzioni Linux.
  3. PeaZip per Linux: La versione Linux di PeaZip offre le stesse funzionalità della sua controparte Windows.
  4. File Roller: Integrato in molte distribuzioni GNOME, è un'interfaccia grafica per creare e gestire archivi compressi.
  5. Ark: Un gestore di archivi per l'ambiente desktop KDE, supporta molti formati e si integra bene con l'ambiente KDE Plasma.

Ricorda che la scelta del software giusto può dipendere da specifiche esigenze personali o aziendali, come il livello di sicurezza richiesto, la necessità di supportare formati particolari, o preferenze relative all'interfaccia utente.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.