I dati forniti dall’INPS relativamente al numero di domande per richiedere l’assegno unico e universale rilevano 2 milioni di domande su 3 milioni di figli. La scadenza fissata al 28 febbraio non è “tassativa”. Infatti, le domande possono essere presentate anche successivamente.  Ma chi ha presentato la domanda per l'assegno unico entro la scadenza del 28 febbraio possono ricevere già le prime erogazioni a partire da metà marzo. L’assegno sostituisce le agevolazioni attuali relative ai figli a carico come l’ANF, l’assegno temporaneo e le detrazioni in busta paga.

Menu di navigazione dell'articolo

Come funzionano le scadenze per la domanda per l'assegno unico?

Per quanti hanno presentato la domanda per l’assegno unico e universale entro il 28 febbraio, l’importo potrà essere già erogato a partire dalla prima metà di marzo. Sempre dal 1° marzo, le detrazioni per i figli a carico sono erogate solo a favore di figli di età pari o superiore a 21 anni.

Per le domande inoltrate entro il 30 giugno, l’INPS riconoscerà gli arretrati a partire dal mese di marzo. Per le domande, infine, presentate dopo il 30 giugno, l’assegno sarà erogato a partire dal mese successivo quello della domanda.

Per fare domanda per l'assegno unico non è richiesta la dichiarazione ISEE. L’importo viene calcolato sull’importo minimo previsto dalla normativa. Chi presenta l’ISEE, invece, avrà l’importo calcolato in base al reddito dichiarato. Inoltre, l’Assegno Universale non concorre alla formazione del reddito imponibile IRPEF, perché esente.

Le verifiche: come si effettuano

Domanda per l’assegno unico

Per fare domanda per l'assegno unico e ricevere a partire da marzo, l’INPS deve effettuare le verifiche sulle 2,7 milioni di domande ricevute e sulle dodici banche dati pubbliche in cui sono state inserite.

Per chi ha fatto la domanda per l'assegno unico correttamente entro il 28 febbraio e rientra nei requisiti, l’INPS promette di erogare il beneficio in tempi stretti: a partire dalla metà di marzo. Per riuscire a farlo, le verifiche saranno automatizzate e su grande scala. L’istituto, dunque, dovrà determinare il diritto alla prestazione tramite l’interrogazione delle banche dati interne ed esterne e tramite l’interoperabilità tra piattaforme informatiche. Si tratta di una procedura per velocizzare i controlli che sfrutta la teoria del “once only”, ovvero non chiedere all’utente di fornire dati che sono già in possesso dell’ente. Il metodo è stato già adottato in occasione delle erogazioni del reddito di cittadinanza.

La procedura “sprint” è possibile perché il richiedente che ha inoltrato la domanda per l'assegno unico si è dovuto autenticare tramite SPID. L’identità SPID, infatti, permette l’accesso all’anagrafe nazionale e verifica in automatico alcuni requisiti richiesti per l’ottenimento dell’assegno come la residenza in Italia da almeno 2 anni, la cittadinanza, la genitorialità e il nucleo familiare.

Per quanto riguarda i pensionati, l’INPS accederà ai dati del casellario pensionistico per incrociare i dati sul nucleo familiare, l’eventuale calcolo di maggiorazioni e percezione del reddito di cittadinanza (in questo caso, è prevista una procedura di integrazione degli importi ad hoc). La banca dati Uniemens servirà ad accertare i redditi da lavoro dichiarati, le denunce obbligatorie dei sostituti di imposta per quanto concerne il settore privato. Inoltre, i controlli saranno avviati anche tramite la consultazione della banca dati ISEE dove con i codici fiscali si potrà riscontare il nucleo familiare ed effettuare i calcoli per gli importi spettanti. Non mancheranno anche i controlli a campione.

Le procedure di verifica si devono concludere entro il 15 marzo per poter erogare i primi assegni. Gli esiti possono diversi tra istanze accolte, istanze respinte, decadute, rinunciate, e istanze in evidenza alla sede, ovvero in osservazione, infine, istanza in evidenza al cittadino (se viene richiesto di integrare la documentazione). 

Il 56% di chi ha fatto domanda per l'assegno unico è stato inoltrato direttamente dal cittadino senza l’aiuto di un patronato. Il rischio è che vi siano molte domande incomplete o difformi. A cominciare, per esempio, dal fatto che l’8% delle domande riporta un IBAN errato. L’IBAN che si indica nella domanda per l'assegno unico deve corrispondere a un conto intestato o cointestato al tutore, o al genitore del figlio per cui si richiede l’assegno. Se la titolarità del conto non viene accertato, l’assegno non può essere erogato. Per evitare, dunque, il blocco del pagamento, bisogna accedere alla propria domanda per l'assegno unico e modificarla in tempo utile con i dati corretti e completi.

Richiesta di assegno unico con diritto a ricevere gli arretrati

Come accennato in precedenza, coloro che hanno presentato domanda per l'assegno unico nei primi tre mesi dell'anno, otterranno il versamento direttamente sul proprio conto corrente bancario o postale, sulla carta di credito o di debito o sul libretto postale a partire dal 15 di Luglio. Alla fine di tale mese invece avranno l'accreditamento coloro che hanno fatto richiesta a partire dal mese di Aprile. Tuttavia, la novità più rilevante, ampiamente preannunciata, riguarda gli arretrati relativi all'assegno unico.

Infatti, il 30 Giugno sono scaduti i termini per presentare la richiesta di assegno unico con diritto a ricevere gli arretrati, relativi ai mesi tra Marzo e Giugno. Coloro che invece faranno tale richiesta a partire da Luglio, non avranno diritto agli arretrati per le mensilità precedenti e pertanto l'accreditamento sarà del solo mese spettante. Per quanto riguarda invece la situazione delle domande respinte per mancanza dei requisiti, l'INPS non ha attivato nessuna procedura online per la presentazione di eventuali ricorsi in merito.

Tuttavia, il richiedente l'assegno unico puó consultare il sito dell'ente statale, per conoscere i provvedimenti di accoglimento e reiezione della domanda, che ne specificano (in quest'ultimo caso) eventuali motivazioni. In particolare, l'istanza puó essere nella situazione di "Evidenza alla sede", nell'ipotesi in cui vi è un problema facilmente sanabile attraverso un ulteriore procedimento e istruttoria da parte dell'ufficio dell'ente previdenziale, oppure in "Evidenza al Cittadino", quando è il richiedente che dovrà fornire ulteriore documentazione necessaria.

Comunque, basta in pratica cliccare, sul sito dell'INPS, sulla sezione "Consulta e gestisci le domande che hai presentato" e poi su "Evidenze", per verificare e conoscere quali siano i problemi riscontrati dal sistema e che hanno bloccato l'accoglimento dell'istanza. D'altronde, l'INPS ha ricevuto milioni di domande ed erogato in media alle famiglie italiane un miliardo di Euro al mese. I controlli sui requisiti relativi a tali istanze e conseguenti erogazioni, comunque, vengono effettuati attraverso l'incrocio delle informazioni tra varie banche dati, come giá accennato.

Stop alle domande di rinnovo dell’assegno unico dal 1° marzo 2023

Dal primo marzo 2023 l’assegno unico per le famiglie con figli a carico sarà erogato con rinnovo automatico. Coloro i quali hanno già presentato domanda nel periodo di gennaio 2022 e febbraio 2023 percepiranno l’assegno e saranno liquidate le domande in corso di validità. Per il rinnovo – anche se automatico – resta l’obbligo del rinnovo dell’ISEE per godere dell’importo completo.

Il rinnovo automatico dell’assegno unico è una semplificazione per i percettori resa possibile dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’innovazione punta alla valorizzazione delle banche dati dell’INPS, infatti, i dati delle domande saranno prelevati direttamente e in modo automatico dagli archivi dell’Istituto che provvederà a liquidare il beneficio con continuità.

Ai richiedenti rimane l’obbligo di presentare l’ISEE e di comunicare eventuali cambiamenti delle informazioni inserite nella prima domanda di Assegno Unico trasmessa all’INPS prima ed entro il 28 febbraio 2023.

La quantificazione dell’assegno resta affidato alla presentazione del DSU per il rinnovo dell’ISEE. In assenza di una DSU, l’importo dell’Assegno sarà calcolato sugli importi minimi previsti.

Restano confermate le modalità per i nuovi richiedenti dell’assegno unico che non ne hanno mai fruito o che effettuano la prima domanda. Le modalità di presentazione delle domande sono tramite servizio online, tramite contact center, recandosi dai patronati o attraverso app INPS mobile. Relativamente alla decorrenza della prestazione, l’assegno Unico è riconosciuto annualmente a partire dal mese di marzo dello stesso anno della domanda per le richieste effettuate entro il 30 giugno 2023 (retroattivamente – per le domande successive il mese di giugno, la prestazione decorre dal marzo successivo).

Come faccio a capire quando pagano l'assegno unico questo mese?

Per sapere quando verrà erogato l'assegno unico nel mese corrente, ti suggerisco di:

  1. Visitare il sito dell'INPS: L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) spesso fornisce aggiornamenti dettagliati e calendari riguardanti le date di erogazione delle prestazioni a sostegno delle famiglie.
  2. Controllare eventuali comunicazioni da parte dell'INPS: Se hai diritto all'assegno unico, potresti ricevere comunicazioni dirette dall'INPS, tramite SMS, email o posta, che ti informano sulla data di erogazione.
  3. Utilizzare il servizio "Cassetto Previdenziale" sul sito dell'INPS: Accedendo con le tue credenziali (PIN dispositivo, SPID o CNS) potrai consultare la tua posizione e vedere le date previste per le erogazioni.
  4. Consultare le notizie: Spesso, i principali siti di notizie italiane forniscono aggiornamenti sulle date di erogazione delle varie prestazioni sociali, compreso l'assegno unico.
  5. Rivolgiti direttamente a un patronato: Questi enti sono specializzati nell'assistenza in materia di previdenza e sicurezza sociale. Potrebbero essere in grado di fornirti informazioni specifiche sul tuo caso.

Infine, è importante ricordare che eventuali ritardi nei pagamenti possono verificarsi, quindi è sempre una buona pratica controllare periodicamente l'effettivo accredito sull'IBAN che hai fornito.

Che ISEE serve per l'assegno Unico?

L'ISEE è un indicatore che misura la situazione economica di un nucleo familiare. È un requisito per richiedere l'assegno unico, ma non è obbligatorio.

In assenza di ISEE, o con ISEE superiore a 43.240 euro, si ha diritto all'importo minimo dell'assegno, pari a 54,1 euro mensili a figlio.

L'importo dell'assegno unico varia in base all'ISEE, in modo progressivo.

Per ciascun figlio minorenne, l'importo è il seguente:

  • ISEE fino a 16.215 euro: 189,20 euro mensili
  • ISEE da 16.216 a 40.000 euro: 155,05 euro mensili
  • ISEE da 40.001 a 43.240 euro: 54,05 euro mensili

Per ciascun figlio con disabilità (di grado almeno medio) a carico di età pari o superiore a 21 anni, l'importo è il seguente:

  • ISEE fino a 15.000 euro: 85 euro mensili
  • ISEE da 15.001 a 40.000 euro: 65 euro mensili
  • ISEE da 40.001 a 43.240 euro: 25 euro mensili

L'assegno unico è cumulabile con altri benefici economici, come il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza.

Esistono dei sussidi alternativi all'assegno unico?

Domanda per l’assegno unico: come funzionano i controlli

Sì, esistono dei sussidi alternativi all'assegno unico. I principali sono:

  • Assegno di natalità
  • Assegno di maternità
  • Assegno di invalidità
  • Assegno di ricollocazione
  • Assegno di disoccupazione
  • Assegno sociale
  • Reddito di cittadinanza
  • Pensione di cittadinanza

Assegno di natalità

L'assegno di natalità è un contributo economico erogato dal governo italiano alle famiglie che hanno un figlio. L'importo è di 1.920 euro, suddiviso in 12 mensilità.

Assegno di maternità

L'assegno di maternità è un contributo economico erogato dal governo italiano alle lavoratrici dipendenti, autonome e parasubordinate che si assentano dal lavoro per maternità. L'importo è pari all'80% della retribuzione media globale giornaliera.

Assegno di invalidità

L'assegno di invalidità è un contributo economico erogato dal governo italiano ai cittadini con invalidità civile di almeno il 74%. L'importo è variabile in base al grado di invalidità.

Assegno di ricollocazione

L'assegno di ricollocazione è un contributo economico erogato dal governo italiano ai lavoratori che hanno perso il lavoro e che partecipano a un percorso di ricollocazione. L'importo è variabile in base alla durata del percorso e alle caratteristiche del lavoratore.

Assegno di disoccupazione

L'assegno di disoccupazione è un contributo economico erogato dal governo italiano ai lavoratori che hanno perso il lavoro involontariamente. L'importo è variabile in base alla durata del lavoro svolto e al reddito precedente.

Assegno sociale

L'assegno sociale è un contributo economico erogato dal governo italiano ai cittadini di età superiore a 65 anni con reddito basso. L'importo è di 780,00 euro mensili.

Reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza è un sostegno economico erogato dal governo italiano alle famiglie con un reddito basso. L'importo è variabile in base alla composizione del nucleo familiare e al reddito.

Pensione di cittadinanza

La pensione di cittadinanza è un sostegno economico erogato dal governo italiano alle persone di età superiore a 65 anni con reddito basso. L'importo è variabile in base al reddito.

La scelta del sussidio più adatto dipende dalle caratteristiche del nucleo familiare e dalla situazione economica.

FAQ

Qual è l’importo dell’assegno unico 2023?

L’importo per assegno unico con ISEE fino a 16.215 € aumenta fino a 189 €. Per ISEE fino a 21.620 € passa a 162 € e per ISEE fino a 43.240 € aumenta a 54 €. Per gli ISEE superiori a 43.240 € sarà erogato solo l’importo minimo.

Chi ha diritto agli arretrati dell’Assegno Unico?

Chi ha effettuato la domanda entro il 30 giugno dell’anno, a luglio percepirà anche gli arretrati in forma retroattiva a partire dal mese di marzo dello stesso anno della domanda. Chi effettua la domanda dopo il 30 giugno non ha diritto agli arretrati.

Quali sono i bonus per casa e famiglia del 2023?

I bonus a favore delle famiglie in scadenza nel 2023 sono:

  • Bonus sociale bollette di luce e gas;
  • Bonus occhiali;
  • Bonus trasporti.

I bonus per l’efficientamento energetico della casa sono:

  • Il superbonus casa;
  • Il bonus prima casa Under 36;
  • Bonus condizionatori.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

Segnalaci un errore, un refuso o un suggerimento per migliorare l'articolo