Benvenuti in un altro articolo firmato Modelli e Documenti! Dopo aver pubblicato un articolo sull'Assegno unico Famigliare, oggi vi presentiamo un nuovo tema.

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Parti integranti del dibattito istituzionale e lavorativo italiano, i sindacati sono degli enti che rappresentano i lavoratori di ogni singola categoria. Si tratta di organizzazioni che puntano a rappresentare e proteggere determinate classi di lavoratori. Nascono dai movimenti operai per tutelare e veder riconosciuti i propri diritti.

Queste associazioni offrono ai propri iscritti dei servizi volti a salvaguardare i diritti individuali e collettivi. Inoltre questi enti non offrono tutela solo nei luoghi di lavoro, ma vi è la possibilità di usufruire di assistenza anche in qualità di cittadini, consumatori o inquilini.

Perché è importante essere iscritti ad un sindacato?

L'obbiettivo principale dei sindacati è quello di tutelare gli interessi di ogni categoria produttiva. Per prima cosa bisogna individuare il sindacato che più fa per le proprie esigenze e, per farlo, è sufficiente visitare i siti online delle varie associazioni.

Se si è un dipendente, un precario o anche disoccupato, conviene iscriversi ad un sindacato di lavoratori per ottenere una sorta di protezione durante situazioni complesse. Può capitare, infatti, di dover risolvere dei problemi contrattuali o di categoria e si potrebbe aver bisogno di rivendicate i problemi.

Come iscriversi

Per entrare a far parte di un sindacato a vostra scelta, occorre rivolgersi ad un rappresentante sindacale di sede che vi farà compilare un modulo di adesione prestampato, oppure, più comodamente da casa, sarà possibile riempire una scheda online con tutti i propri dati, per ultimare l'iscrizione sarà comunque necessario recarsi alla sede più vicina.

Può capitare, più o meno normalmente e per diversi motivi (un trasferimento in un'altra città, la cessazione dell'attività lavorativa...), di trovarsi nella situazione per cui si rende necessario disdire la propria iscrizione al sindacato di appartenenza. Non si sa mai bene cosa scrivere esattamente e a chi (a meno che il nostro sindacato non abbia un modello prestampato apposito per la disdetta), né come comportarsi per ciò che riguarda le trattenute pensionistiche che vanno all'inps.

Un modello unico e valido per tutti, utile a disdire il tesseramento al sindacato, non esiste. Nel senso che i sindacati e l'inps non vanno a fossilizzarsi sulle parole tecniche e specifiche (!); tuttavia c'è certamente un canovaccio da seguire: è innanzitutto necessario spedire una raccomandata con, allegata, la fotocopia del nostro documento d'identità all'ufficio addetto in carta libera. Tale raccomandata va naturalmente compilata con le nostre generalità e firmata. Di seguito proponiamo un modello base per la disdetta d'iscrizione al sindacato: copiatelo su un file word, stampatelo, compilatelo e poi mandatelo all'ufficio personale del sindacato cui eravate tesserati.

Quota sindacale: ecco di cosa si tratta

La quota sindacale rappresenta la somma trattenuta direttamente in busta paga sullo stipendio dei lavoratori e serve per sostenere finanziariamente le sigle sindacali a cui lo stesso lavoratore risulta iscritto. La quota sindacale può anche essere versata direttamente dal lavoratore stesso ogni mese.
Per poter calcolare la quota sindacale da trattenere in busta paga occorre considerare che ogni lavoratore risulta inquadrato in un preciso livello in base al suo ruolo, alle sue mansioni e alla professione esercitata, inoltre bisogna considerare che occorre applicare l’1% della paga base.
Per capirci meglio, qualora lo stipendio mensile fosse pari a 1.333,64 euro allora la cifra mensile corrispondente alla quota sindacale è pari a 13,3364 euro, quota che va versata ogni mese in busta paga (anche tredicesima e quattordicesima).
Occorre precisare che il lavoratore può disdire in qualsiasi momento l’iscrizione al sindacato ed in conseguenza a ciò non dovrà più versare la quota sindacale.

La quota sindacale non viene infatti trattenuta sullo stipendio e non viene richiesta in altro modo, motivo per cui qualora il lavoratore non volesse più far parte del sindacato precedentemente scelto può effettuare tranquillamente la cancellazione che sarà indetta direttamente dal primo giorno del mese successivo alla disdetta.
Com’è facile intuire, le quote sindacali assumono il ruolo di finanziare i sindacati stessi che è attraverso il contributo di tutti i lavoratori iscritti che finiscono per avere uno stipendio e poter continuare a lavorare per i lavoratori.

Oltre alla quota sindacale, un’altra spesa che si ha è quella della tessera e quindi al momento dell’iscrizione.
L’iscrizione è sempre su base volontarie e ogni città va ad applicare prezzi differenti il cui totale dipende da diversi fattori e diverse considerazioni. In linea di massima possiamo dirvi che il prezzo è pressoché lo stesso per ogni sindacato, motivo per cui non si tratta di un fattore discriminatorio per la scelta del sindacato giusto.

Fac Simile Modello Disdetta Sindacato

Alla spett.le società ______________________

Ufficio del personale _____________________

Organizzazione Sindacale _________________

Oggetto: disdetta dell'adesione all'Organizzazione Sindacale ______________

Il/la sottoscritto/a _________________________________ numero di matricola _____________

Nato/a a ___________ il ___________ residente a ____________ in via __________________

n°_____ , cap ______ , dipendente dell'Azienda _____________, settore ______________,

sede di lavoro_________________, qualifica _______________

Revoca a ogni effetto di legge e di contratto la delega conferita a questa società per il versamento dei contributi sindacali in favore della Org. Sindacale ______________. Tale revoca ha effetto immediato.

Con la presente diffido questa società dal procedere a ulteriori trattenute a tale titolo in favore della suddetta organizzazione sindacale, posto che le stesse, ove effettuate, integrerebbero il reato di appropriazione indebita.

Lì ______________________

Firma ______________

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Modulo di disdetta con spedizione online

Disdetta delle Trattenute Sindacali

Il pensionato che, invece, vuole semplicemente chiedere la cessazione delle trattenute sindacali deve inviare una domanda come sopra, in carta libera, a Ipost, sempre allegando la fotocopia di un documento di riconoscimento.

Ricevuta la richiesta di revoca, la trattenuta sindacale sulla pensione viene interrotta con le seguenti decorrenze:

  • 1° aprile per le domande di revoca lavorate dal 16 dicembre al 15 marzo dell'anno successivo
  • 1° luglio per le domande di revoca lavorate dal 16 marzo al 15 giugno
  • 1° ottobre per le domande di revoca lavorate dal 16 giugno al 15 settembre
  • 1° gennaio dell'anno successivo per le domande di revoca lavorate dal 16 settembre al 15 dicembre

Novità del 2022

Rispetto al passato, nel 2022, sia per lavoratori che per i pensionati, non vi sono state particolari novità riguardanti la richiesta di revoca dell’iscrizione ad un sindacato e il relativo modulo per effettuarla. Le motivazioni alla base di tale decisione possono essere le più varie. Alcuni lavoratori magari non si sentono più tutelati e rappresentati dall’organizzazione a cui sono iscritti e pertanto decidono di revocare la propria iscrizione, per poi richiederla ad un altro sindacato maggiormente rappresentativo delle proprie istanze o interessi.

Altri ancora preferiscono la revoca dell’iscrizione per motivi finanziari, in quanto non vogliono più vedersi decurtare mensilmente la quota d’iscrizione al sindacato, preferendo utilizzare questa discreta somma di denaro per altri scopi. Tuttavia, qualsiasi sia la motivazione alla base di tale decisione importante, non è necessario o addirittura obbligatorio che essa sia inserita o specificata nel modulo di disdetta dell’iscrizione sindacale. Questo naturalmente vale sia per un comune lavoratore che per un pensionato.

Ricordiamo che tale modulo si può trovare facilmente su internet, un esempio online lo abbiamo anche proposto in precedenza. Per coloro che preferiscono utilizzare le consuete procedure postali, trovato il modello preferito, si può stampare, compilare e firmare. La spedizione deve essere indirizzata al proprio datore di lavoro o all’ufficio del personale o amministrativo-contabile dell’azienda dove si effettua la prestazione lavorativa e, per conoscenza, anche all’organizzazione sindacale da cui si vuole recedere dall’iscrizione.

Per quanto riguarda invece i pensionati, il modulo di disdetta dell’iscrizione al sindacato va spedito all’ente pensionistico che eroga la pensione (in pratica l’INPS) e, come in precedenza, per conoscenza anche al sindacato di cui si faccia parte. Una volta effettuata la spedizione, si deve attendere la lavorazione della pratica. Tuttavia, non sempre quest’ultima risulta veloce, pertanto delle volte si richiede del tempo prima che risulti effettiva la revoca dell’iscrizione dal sindacato e venga meno la relativa trattenuta sulla busta paga.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.